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Il contesto
Vasilij Kandinskij (1866-1944), pittore russo-francese e principale iniziatore della pittura astratta, dipinge un bellissimo San Giorgio e il drago, dal tocco intensa-mente poetico, chiamato anche Il cavaliere. Si tratta di un dipinto in parte ancora legato alla tradizione del puntinismo; il colore è steso sulla tela tracciando punti colorati che brillano come pietre preziose, creando una danza armoniosa di punti e colori, ma anche di forme e linee. Kandinskij, inoltre, usa colori che paiono arrivare direttamente dall’arcobaleno, dando vita a un’atmosfera magica e fiabesca, un mondo di sogni in cui ci si può rifugiare per liberarsi dallo stress quotidiano. Il dipinto rappresenta la sto-ria di San Giorgio che uccide il drago per salvare la principessa. Venerato fin dal IV secolo come martire cristiano, la sua lotta contro il drago simboleggia la forza della fede che trionfa sul maligno e, quindi, la vittoria del bene sul male. San Giorgio, molto legato alla storia cavalleresca, è patrono di Mosca, la città natale di Kandinskij, cui il pittore rimase sempre molto legato.
Il contenuto
Una leggenda narra che a Silene in Libia vi era un drago che uccideva gli abitanti della città. Per placar-lo, furono costretti a offrirgli ogni giorno un giovane tirato a sorte. Ma un giorno venne estratta la figlia del re e la principessa piangente si avviò al suo destino. Passò in quel momento il cavaliere Giorgio il quale, tranquillizzata la principessa, affrontò il drago e lo uccise con la sua lancia. Nel dipinto, con il suo bel ca-vallo bianco, san Giorgio occupa la zona centrale e, con la sua lancia puntata contro il drago, appare co-me il messaggero del bene che trionfa sul male. A de-stra, sotto un albero rigoglioso (segno di vita), la principessa sembra piuttosto altera, come se l’inter-vento del cavaliere Giorgio fosse un atto dovuto, di cui aspetta l’esisto con impazienza. A sinistra, con la testa che pare un coccodrillo, il drago spunta fuori dalla grotta circondata da secchi arbusti (segno di morte). Sullo sfondo in alto, invece, è rappre-sentata la città di Mosca, con le belle cupole delle sue chiese.
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